• DevOps Engineer: cosa fa e come lavora con sviluppatori e sistemisti

Alla realizzazione di un progetto software partecipano anche figure che svolgono attività “invisibili”, ma su cui in realtà si fonda l’intero sistema: il DevOps Engineer è una di queste. Vediamo nel dettaglio chi è, cosa fa e come lavora insieme a sviluppatori e sistemisti per far funzionare un progetto in modo efficiente, continuo e affidabile.

Chi è il DevOps Engineer

Il termine DevOps nasce dall’unione di Development e Operations, e già questo chiarisce la sua natura ibrida. Il DevOps Engineer non è né un puro developer né un sistemista classico, ma una figura trasversale che si occupa di integrare, automatizzare e coordinare le attività tra sviluppo e infrastruttura.

Il suo obiettivo principale è ridurre il divario tra chi scrive il codice e chi lo gestisce in produzione, garantendo che le applicazioni siano in grado di scalare, aggiornarsi e funzionare senza interruzioni.

Cosa fa un DevOps Engineer, in pratica

Un DevOps Engineer lavora su una serie di attività che attraversano tutto il ciclo di vita del software. Alcuni dei compiti principali includono:

1. Automazione dei processi di build, test e rilascio: attraverso l’uso di strumenti come Jenkins, GitLab CI/CD o GitHub Actions, un DevOps crea pipeline che automatizzano il passaggio del codice dallo sviluppo al rilascio in produzione, riducendo errori e tempi di attesa.

2. Gestione delle infrastrutture con il codice (Infrastructure as Code): invece di configurare server manualmente, scrive configurazioni riutilizzabili usando strumenti come Terraform o Ansible. Questo approccio permette coerenza, versionamento e facilità di replica degli ambienti.

3. Monitoraggio e logging: è responsabile dell’implementazione di sistemi di monitoraggio e raccolta log (come Prometheus, Grafana, ELK stack), per garantire che il sistema sia sempre sotto controllo e pronto a reagire in caso di anomalie.

4. Sicurezza e gestione dei permessi: contribuisce a garantire che la pipeline di delivery sia sicura, gestendo credenziali, configurazioni e accessi in modo centralizzato e tracciabile.

5. Scalabilità e gestione delle risorse cloud: lavora con ambienti cloud (AWS, Google Cloud, Azure) per configurare infrastrutture scalabili, ottimizzare costi e garantire l’affidabilità del sistema.

DevOps, sviluppatori e sistemisti: una collaborazione a tre livelli

Spesso si immagina il DevOps Engineer come un ponte tra sviluppatori e sistemisti, ma il suo ruolo è attivo e complementare rispetto a entrambi.

Con gli sviluppatori

Il DevOps lavora a stretto contatto con chi scrive il codice. L’obiettivo è far sì che gli sviluppatori possano concentrarsi sullo sviluppo, senza doversi preoccupare di dove e come il codice verrà eseguito.

Il DevOps fornisce ambienti coerenti tra sviluppo e produzione, automatizza i deploy e offre strumenti per il test continuo. Inoltre, agevola l’introduzione di pratiche come il versionamento delle release, il rollback automatico o il canary deployment.

In sostanza, contribuisce a rendere il lavoro degli sviluppatori più fluido, veloce e sicuro.

Con i sistemisti

Con i sistemisti (o IT Operations), il DevOps Engineer condivide l’attenzione per la stabilità dell’infrastruttura. Ma mentre il sistemista si occupa dell’operatività quotidiana dei server (backup, reti, permessi, sicurezza), il DevOps automatizza questi processi e li integra nei workflow degli sviluppatori.

Insieme, possono costruire ambienti resilienti e replicabili, mantenere la sicurezza sotto controllo e reagire in modo coordinato agli imprevisti.

Quando ha senso coinvolgere un DevOps Engineer

Nel ciclo di vita di un progetto software, non è sempre chiaro in quale momento questa figura debba effettivamente entrare in gioco. Spesso viene infatti coinvolta troppo tardi, quando l’infrastruttura è già congestionata.

Ecco alcuni segnali che indicano che un DevOps potrebbe essere utile (se non addirittura necessario):

  • Il team fatica a rilasciare aggiornamenti in modo regolare e sicuro.
  • I tempi di deploy sono lunghi o avvengono ancora manualmente.
  • L’applicazione cresce ma l’infrastruttura resta statica.
  • Ogni bugfix richiede ore solo per essere testato e pubblicato.
  • I costi dell’infrastruttura cloud aumentano senza controllo.

Un DevOps può prevenire tutto questo, strutturando fin dall’inizio un sistema che cresce insieme all’applicazione.

DevOps e outsourcing: una scelta possibile?

Molti si chiedono se abbia senso affidare il ruolo di DevOps in outsourcing, magari come parte di un team esterno. La risposta dipende dalla complessità del progetto e dalla disponibilità di risorse interne.

Un DevOps in outsourcing può essere un’ottima soluzione nei seguenti casi:

  • Il progetto è in fase iniziale e serve impostare tutto da zero, ma non si prevede un impegno continuativo.
  • L’azienda ha bisogno di modernizzare il processo di delivery, ma non ha competenze in-house.
  • Si vuole passare a un’infrastruttura cloud gestita con approccio DevOps, senza creare un team interno da subito.

Il vantaggio è quello di lavorare con professionisti abituati a operare in diversi contesti, che portano competenze aggiornate e possono affiancarsi in modo flessibile ai team di sviluppo già presenti.

I tool del mestiere: una cassetta degli attrezzi in continua evoluzione

Ogni DevOps ha la sua “cassetta degli attrezzi” personale, ma esistono alcuni strumenti ricorrenti che aiutano a gestire i vari aspetti del lavoro quotidiano:

  • CI/CD: Jenkins, GitLab CI/CD, GitHub Actions, CircleCI
  • Container e orchestrazione: Docker, Kubernetes, Helm
  • Infrastructure as Code: Terraform, Ansible, Pulumi
  • Monitoraggio: Prometheus, Grafana, Datadog, ELK
  • Cloud provider: AWS, GCP, Azure
  • Security: Vault, AWS Secrets Manager, Snyk

Il valore del DevOps Engineer in un progetto software

Un buon DevOps Engineer ha un impatto trasversale su tutto il progetto. Oltre a ridurre errori e ritardi, contribuisce a costruire una cultura del lavoro più collaborativa, in cui lo sviluppo non si ferma al codice e la gestione dell’infrastruttura non è più un’attività isolata.

È una figura strategica soprattutto nei progetti in cui si punta a crescere, scalare e mantenere qualità e affidabilità nel tempo.

Meglio prepararsi prima che rincorrere dopo

Introdurre un DevOps Engineer, quindi, può essere considerato come un investimento per garantire la stabilità e la scalabilità del software.

Che si tratti di un professionista interno o di un supporto esterno, la presenza di una figura DevOps può fare la differenza tra un progetto che arranca a ogni deploy e uno che cresce con continuità e controllo.

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